Barbie collector – Dolls of the world

E’ davvero curioso: la prima Barbie da collezione che ricevetti da bambina fu proprio una Dolls of the World. Avrò avuto sei anni, fu quello il souvenir speciale che una delle mie zie riportò per me dalla Spagna.

Nonostante fossi piena di Barbie, tra camper, villa a due piani richiudibile e quant’altro, mi sembrò di non aver mai visto nulla di più bello: ciò che più mi colpì fu il suo vestito, un abito da ballerina di tango rosso con bustino dorato e fiori ricamati con pietre rosse, e questa gonna lunga, ampia e splendente, fatta di strati e rouches. Lei aveva i capelli biondi, mossi e fluenti, e un gioiello a forma di fiore in testa che li teneva raccolti da un lato.

Oggi arriva lei, Barbie Marocco, un regalo de La scatola dei giocattoli: pelle ambrata, occhi nocciola e lunghi capelli nero corvino; un lungo abito verde e ciclamino, con ricami dorati e grandi orecchini pendenti. Bella da morire.

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E tornare bambina è un attimo, ai giorni in cui custodivo gelosamente la mia Barbie da collezione, tenendola sempre un po’ in disparte rispetto alle altre: perché lei era speciale, non solo più bella. Aveva una storia, una storia che avrei inventato io, giocando con lei, e che sarebbe stata ogni giorno diversa. Persino mio fratello, il classico fratellino più piccolo e dispettoso con il quale tante di noi avranno avuto a che fare da piccole, non osava toccarla e non avevo bisogno neanche di nasconderla.

Le mie Barbie sono passate tutte in mano a mia figlia, in aggiunta a quelle collezionate da lei negli anni. Ora è lei a prendersene cura, a immaginare le loro storie rendendole protagoniste delle sue favole. Ma, lo ammetto, ogni tanto mi capita di entrare nella sua cameretta per controllare che non siano troppo spettinate… Sono diventata grande, ma dei miei tesori sono ancora un po’ gelosa.