REVIEW- Smalto Essie: ecco perché non mi ha convinta

La mia curiosità verso gli smalti Essie è nata proprio vedendo la particolare esaltazione verso il prodotto e la collezione da parte di chi lo aveva provato. Il primo smalto Essie l’ho acquistato su internet: ho scelto il “Navigate her” n° 785, un verde menta davvero molto bello. Quando è arrivato, però, ho subito avuto qualche perplessità: alla prima passata lo smalto risulta davvero poco consistente, lasciando piccole zone in trasparenza e fastidiose righe.

La cosa subito evidente è che lo smalto necessita di una seconda passata, e fin qui nulla di male; tra l’altro il colore è molto bello e resiste anche tre giorni scheggiandosi pochissimo.

Lì per lì non mi ha comunque convinta.

Prima di fare una review ho quindi voluto provarne un altro, in questo caso è stato il “watermelon” n°27 che ho trovato nella confezione regalatami da Douglas al FashionCamp: l’ho subito provato e, come sospettavo, la consistenza dello smalto era completamente diversa da quella del “Navigate her”, tant’è che è bastata una sola passata.

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Anche qui: colore molto bello, durato tre giorni scheggiandosi pochissimo. A quel punto mi sono trovata con due smalti della stessa marca, ma con due impressioni diverse, come avevo già detto tramite il mio instagram. La sorpresa, però, è venuta dopo. Infatti, mea culpa, avevo dimenticato di mettere lo smalto trasparente sotto: quando l’ho tolto avevo le unghie ingiallite e un po’ macchiate, e a distanza di una settimana lo sono ancora.

Ora: ok, ho sbagliato io a non mettere la base, ma non tutti gli smalti rovinano in questo modo le unghie, e sinceramente non mi aspetto un risultato del genere da uno smalto venduto al costo di €12,90.

L’impressione che ho avuto è che lo smalto Essie non mi abbia dato nulla di diverso da quello che può darmi uno smalto Kiko, ad esempio: è risaputo che lo smalto di Kiko macchia e che bisogna necessariamente mettere la base trasparente sotto, e che bisogna provarlo sempre in negozio armati di scotch prima dell’acquisto perché molti sono acquosi e di una consistenza pessima, ma almeno ha la decenza di costare €2,50, che in fondo è quello che vale.

Quello che voglio dire, in conclusione, non è che gli smalti Essie siano pessimi, ma sul rapporto qualità-prezzo non mi hanno dato un motivo valido per preferirlo a marche meno costose da cui potrei ottenere lo stesso risultato. In pratica: il “plus” del prodotto, quello che dovrebbe spingere il consumatore all’acquisto spendendo di più, quale sarebbe?

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